Capanne neolitiche

Una capanna rettangolare a doppio spiovente di circa 9 m x 6, con quattro file di pali piantati nel terreno, senza trave di colmo, ricoperta di cannetta palustre e con pareti ad intreccio intonacato è stata ricostruita a partire dai dati di scavo della capanna neolitica di Charavines, ritrovata nel lago Paladrù nel Delfinato francese.

Questa capanna, con la dovuta manutenzione annuale, è durata una trentina d’anni; nel 2018 è stata fatta crollare per valutarne il degrado con eventuali esercizi di scavo.

Un’altra capanna sperimentale a pianta ovale e a struttura autoportante è stata ricostruita secondo i dati di scavo di una capanna del Neolitico antico rinvenuta ad Alba, coperta con cannetta palustre, con focolare decentrato addossato ad una parete.

Nel 2005, seguendo le indicazioni dei dati di scavo di una seconda capanna ritrovata ad Alba, si è ricostruita una abitazione a doppio spiovente con pianta rettangolare, trave di colmo centrale e due file di pali laterali. Tutta la struttura perimetrale edificata a palizzata è inserita in una canaletta di “fondazione”. Le capanne rettangolari di Alba e Charavines sono state dotate di un soppalco da utilizzare come deposito di fieno, legname o altri materiali.
La copertura del tetto è realizzata con canna di palude (Phragmites Australis).