Il Rame

Il rame allo stato metallico (rame nativo) è abbastanza raro. Più diffusi sono i minerali che lo contengono sotto forma di solfuro, ossido, carbonato ecc. Il minerale frantumato (calcopirite, calcocite, bornite, malachite ecc.) viene dapprima arrostito in fornace a cielo aperto dove l’azione ossidante dell’aria permette la trasformazione di carbonati e solfuri in ossidi. Il rame metallico si ottiene in una piccola fornace, a tiraggio d’aria forzato, utilizzando come combustibile del carbone vegetale che ha una azione riducente sull’ossido di rame. Il metallo viene ritrovato nelle ceneri come minuscole sferette.
Le palline di rame, dopo cernita manuale e lavaggio per separare i residui di ossido di ferro, vengono poste in crogiolo e rifuse nella fornace con carbone e ventilazione forzata. Il rame fuso viene colato in stampi (aperti o chiusi) per ottenere lingotti o forme definite. Dai lingotti si ottiene per martellatura la lamina, da sottoporre ad ulteriori modellazioni.
La lavorazione incrudisce il metallo, che deve essere nuovamente riscaldato per tornare malleabile.